Molti maestri di valore - e di eccezionale valore - sono rimasti nel cono d'ombra generato dalle preoccupazioni dell'oggi e dal presentismo della cultura contemporanea che tende a marginalizzare i saperi umanistici e il loro significato sociale. Tuttavia molto ha contato anche una recente tendenza, ad un tempo politica e ideologica, che non ama ricordare esperienze progressiste, legate a filo doppio con la storia sociale, orientate al fare educazione senza affidarsi a schematismi e ricette già preconfezionate, rivolgendosi alla promozione umana e culturale di tutte le bambine e i bambini. Alcuni dei maestri ricordati in questo volume hanno vissuto la loro professione ricordati soltanto da coloro che li hanno personalmente conosciuti altri hanno avuto, al contrario, un periodo di notorietà, anche nazionale, sia perché collegati a movimenti associativi sia perché autori di testi editi (si pensi in modo particolare a Aldo Pettini). Il comune interesse di questi maestri è stato sempre per le attività didattiche da costruire nella pratica quotidiana, con una certa diffidenza verso le grandi teorizzazioni che rischiano di non riuscire a colmare lo spazio che le separa dalle decisioni di tutti i giorni.
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